Un laboratorio. Due tecnologie. Tanti programmi, Un Mini Me.

Sabato eravamo a Chiavari al Wylab a fare il corso di Stampa 3D base.IMG_6878

  • Avete tutti scaricato il programma?
  • No
  • Io sì ma non mi si accende.
  • Perché chiede una password?
  • Come accedo al Wi-Fii?

I nostri studenti arrivano in ordine sparso: c’è uno studente del liceo scientifico e ha già una stampante 3D casalinga con cui costruisce razzi scaricati da internet che vanno a cocacola e mentos; c’è una giovane mamma architetta con un computer che si rifiuta di aprire i programmi; c’è una designer mezza svizzera che si è comprata la stampante 3D per Iphone e un architetto che usa revit e ha già fatto un grande modello di architettura stampato in 3D durante il quale ha dato fuoco alla stampante. Poi ci sono tre ragazzi che fanno web marketing che di stampanti non ne sanno niente. Dopo qualche tentativo tra password e RAM sottodimensionate riusciamo ad aprire tutti il programma e, come sempre succede c’è lo smanettone autodidatta che fa cose incredibili ma poi si incarta nel fare una filettatura o nel combinare due mesh e c’è la ragazza che non ha mai disegnato in 3D ma che ligia segue tutti i passaggi e riesce a fare.

Poi c’è quello che parla sempre ma che arriva con la bottiglia di coca per offrirla a tutti.

C’è chi si impegna, c’è chi non sai il perché sia lì.

Ma alla fine la meraviglia nel costruire e vedere realizzato ciò che hai immaginato.

Il corso si divide in 2 sabati da 8 ore ciascuno, dalle 9 del mattino alle 18.

Il primo giorno disegnamo in Fusion 360 una base per una statuina:

  • il trucco è cercare di fare meno supporti possibile se potete scegliere come disegnare un oggetto.

IMG_6876Sembra facile ma nessuno di loro aveva mai aperto Fusion e ogni passaggio richiede tempo ma alla fine tutti hanno costruito.

Poi li abbiamo messi in stampa con una macchina ad FDM. Tutti hanno scaricato il programma di slicer lì abbiamo studiato gli orientamenti e fatto prove con diversi materiali.

Il secondo giorno abbiamo giocato con lo scanner, abbiamo fatto vedere le varie modalità: con i marker, senza, ad alta definizione, a bassa definizione …

  • Bisogna seguire un percorso, decidete quale giro fare per acquisire tutti punti. Bisogna essere lenti per non perdere il tracking ma veloci per non far generare errori.

IMG_6888Dopo qualche prove di mani e scarpe iniziamo a scansionare gli allievi.

  • Posso lasciarmi gli occhiali?
  • Non vengono, vieni ti faccio provare.
  • Se mi mettessi un cappello?
  • Chi vuole scansionare?

Dopo aver creato i file con le scansioni abbiamo aperto i programmi di elaborazione delle mesh per modificarle, pulirle, magari unirle ad altri elementi scaricati o costruiti con Fusion.

Compaiono sui computer pesciolina Dory, salvagenti, strani animali cornuti, viti che si mischiano con i file provenienti da scansione. Poi ci aggiungiamo scritte, anelli, asole.

IMG_6892Alla fine stampiamo in stereolitografia le nostre creazioni in resina trasparente.

Due stampanti, tanti programmi, un laboratorio con mini-me.

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Museo del mare, in mostra un quadro tattile creato in 3D dalla azienda Astrati di Genova.

Museo del mare, in mostra un quadro tattile creato in 3D dalla azienda Astrati di Genova alla sala Coeclerici.
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Il Galata Museo del Mare di Genova si arricchisce della Sala Coeclerici con la collezione “Navigare nell’Arte”.

La nuova Sala ospita le opere della Fondazione Paolo Clerici che, con oltre 250 dipinti, raccoglie la più importante collezione privata di dipinti marittimi in Italia e di rilievo internazionale.

astrati quadro tattileAll’interno vi sarà un quadro tattile: un progetto di accessibilità per un pubblico con disabilità visiva. L’intento è di avvicinare gli utenti con disabilità visiva a una fruizione dell’arte più consapevole attraverso la materia, le forme, la gestualità. Per i non vedenti è fondamentale “poter toccare “ gli oggetti, naturalmente nel rispetto dell’opera esposta, perché ogni sfumatura tattile arricchisce il loro bagaglio cognitivo estetico.

Le opere pittoriche rappresentano quindi una grande sfida: quella di emozionare chi non le vede.

astrati quadro non vedentiLe nuove tecnologie hanno certamente contribuito a migliorare la fruizione delle opere a un pubblico con disabilità visiva; pensiamo alle audio guide, audio video, Ipad con video in Lis, didascalie in Braille, ausili che si trovano ormai in tutti i musei. Le opere d’arte restano comunque legate alla sola descrizione poiché non esiste la possibilità di toccarle, e anche nell’ipotetico caso che questo fosse possibile sarebbe difficile poter riconoscere quanto vi è rappresentato.

astrati quadro tattile muma

Per questi motivi è stato inserito nel percorso museale della sala Clerici “Navigare nell’Arte” un quadro tattile. E’ realizzato in Stampa 3D con una tecnica additiva mista della ditta Astrati di Genova creando una sorta di pop art 3D, questo per creare sia la proporzione sia la dinamicità e movimento rappresentate nell’opera presa a modello. L’opera scelta è “Rex trainato da rimorchiatori” di Marco Locci.

Si è scelto questo quadro perché oltre ad essere di un pittore genovese, presenta elementi utili alla traduzione tattile. Il quadro rappresenta il transatlantico Rex mentre viene trainata da quattro rimorchiatori per avviarsi verso la rotta. Le dimensioni del Rex in confronto ai piccoli rimorchiatori ci fa capire la diverse proporzione delle navi. Le montagne in fondo al quadro, la linea che separa il mare e l’orizzonte, ci aiuta a percepire che la nave si sta allontanando dalla terraferma. Toccando la nave in quella prospettiva si percepisce l’altezza della prua, la lunghezza della nave fino alla poppa. Il fumo che fuoriesce dal fumaiolo rappresentato come una nuvola trasmette dinamicità e movimento.

Nel quadro tattile si utilizzano diverse texture come la ruvidezza per rappresentare la terra, la morbidezza per il cielo, il legno per l’antenna, la corda per i cavi. Le diverse materie creano sensazioni diverse che aiutano i non vedenti a percepire sì la totalità dell’opera ma distinguendo con il tatto gli elementi più rappresentativi. La diversità di materiali è stata resa con una tecnica di coating inventata dall’azienda genovese Astrati che riveste l’intera opera tridimensionale.

astrati quadro tattile non vedenti

Arianna Musso, CEO di Astrati SRL: “Non abbiamo voluto solamente fare un basso rilievo dell’opera ma dare una traduzione per le persone ipovedenti che li aiutasse a vedere il quadro (acquarello su tela) di Marco Locci. Come tutte le traduzioni anche questa deve in qualche modo tradire l’opera per poter arrivare al meglio ai suoi fruitori: abbiamo applicato delle semplificazioni perché le guide del Dialogo del Buio, nostre guide in questo lavoro perché da vedenti avevamo una fruizione diversa del quadro e la vista ci falsava molto la percezione del quadro, ci hanno fatto capire che il troppo dettaglio confonde; abbiamo attuato degli spostamenti per evitare troppe sovrapposizioni e degli ingrandimenti. Quello che ci interessava era rendere il movimento del quadro, la sua dinamicità e, non in ultimo il tratto tremolante dell’opera, la pennellata a volte solo accennata. Per rendere l’aspetto plastico abbiamo avuto il consiglio e l’aiuto della scultrice Giuliana Poggi, esperta di mare oltre che di scultura questo per sostenere sempre e ancora che le nuove tecnologie non distruggono i lavori tradizionali ma, se utilizzate sapientemente, li potenziano e li ampiano. “

non vedentiL’opera “tattile” realizzata deve suscitare sensazioni, emozioni come quelle che un quadro suscita in un visitatore normo vedente.

Il quadro tattile è un progetto della Cooperativa Solidarietà & Lavoro che da trent’anni promuove l’inserimento lavorativo di persone appartenenti a categorie fragili. L’esperienza diretta nel campo dell’accoglienza e assistenza ai visitatori fa della cooperativa un soggetto indispensabile per progetti di inclusione e accessibilità museale.

Astrati e Wylab- Corso base di stampa 3D

astrati stampa3d corso

Wylab occupa gli spazi rinnovati di una ex scuola, nel centro di Chiavari, in un luogo caratterizzato da un forte tratto identitario e di grande pregio. Con oltre millecinquecento metri quadrati a disposizione, offre 150 postazioni dedicate, due sale riunioni, una sala break, un’area relax, un’aula corsi per 60 persone e una splendida terrazza.

Il progetto Wylab

Nasce dalla decennale esperienza di un gruppo di imprenditori nel settore della tecnologia al servizio dello sport, col fine di creare una nuova generazione di imprese.

L’idea è creare un hub di sviluppo tecnologico legato al mondo dello sport. Si rivolge sia alle realtà che stanno nascendo sia a quelle che, già consolidate, hanno bisogno di crescere.Wylab è un luogo dove Coworking e Incubazione sono il centro di un nuovo modello di sviluppo economico e culturale.

L’ ecosistema

La chiave dello sviluppo di una realtà nascente sta nella comunicazione, nello scambio di informazioni e nei contatti. Wylab è uno spazio in cui le startup possono interagire tra loro e con club, federazioni, agenti, associazioni sportive di vario tipo e struttura. Uno spazio dove sia possibile entrare in comunicazione sia con il mondo universitario che con quello finanziario.

EVENTI

Wylab nella sua attività di formazione ha organizzato e organizza incontri, workshop e laboratori di caratura internazionale.

wylab astrati

Siamo in contatto con questa splendida realtà dal tempo della nostra fondazione e sapevamo che prima o poi avremmo collaborato. Il tempo è finalmente giunto con l’inaugurazione del corso base di Stampa 3D.

 

Sabato 9 giugno e sabato 16 giugno saremo quindi ospiti nella ex scuola di Via Gagliardo 7, a  Chiavari.

Venerdì scorso ho fatto una presentazione per le scuole, erano presenti i ragazzi dell’istituto Istruzione Superiore Caboto di Chiavari.

“ Ragazzi,” gli ho detto “voi siete testimoni di una rivoluzione, una rivoluzione tecnologica. Sappiate che il governo Americano e Cinese già dal 2015 ha introdotto la modellazione tridimensionale nella scuola primaria. Voi potete essere i primi ad essere superati o i primi a FARE. Sta a voi deciderlo. Se non sapete cosa è un programma di disegno tridimensionale, non sapete come si disegna per la stampa 3D o non sapete cosa è una mesh e vi occupate di grafica, di prodotti, di pubblicità o marketing, allora dovete rimboccarvi le maniche perché la manifattura additiva, la progettazione tridimensionale, la scansione o la stampa 3D non sono il futuro, sono già l’oggi.”

Nel corso gli studenti proveranno e sperimenteranno: la sconsione tridimensionale con il nostro scanner a luce strutturata, puliranno e modificheranno le mesh. Sperimenteranno la progettazione con il software Fusion 360 ed infine stamperanno con la tecnologia FDM e SLA, così da capire la differenza tra una tecnologia e l’altra e i diversi metodi di stampa.

Inoltre forniremo delle linee guida per orientarsi tra i diversi metodi di stampa perché solo conoscendo la varietà e la vastità delle diverse tecnologie di stampa 3D potremo adoperarle appieno.

Vi aspettiamo e per rimanere aggiornati sulle prossime date info@astrati.eu